Windows 8.1 & Office 2013: il crack è servito!
La battaglia tra Microsoft e pirati informatici si combatte ormai da tantissimi anni. Ogni nuova versione del sistema operativo del colosso di Redmond viene scardinata nel giro di pochi giorni ( in alcuni casi di poche ore ) da abili pirati informatici che amano la sfida.
Che siano gruppi organizzati o entità singole, non esiste protezione che sia in grado di fermarli. Nonostante Microsoft metta in campo tecnologie e soluzioni sempre più raffinate per rendere "non piratabili" i suoi software, c'è sempre qualcuno che riesce ad aggirare l'ostacolo.
Anche questa volta la sconfitta per Microsoft è arrivata in breve tempo nonostante la nuova versione di KMS (aggiornato alla 6.2 ). I pirati sono riusciti a mettere in atto una procedura che consente di attivare sia il nuovo Windows 8.1 che Office 2013, sfruttando le possibilità offerte dai software in versione VL che consentono di attivare il software per un breve periodo di prova.
Questo lasso di tempo può essere rinnovato ( rearm ) all'infinito senza che Microsoft si accorga dell'inganno.
NESSUNA DIFFERENZA CON L'ORIGINALE
Tramite i vari tool rilasciati dai pirati e facilmente reperibili in rete tramite Google, le versioni di Windows funzionano al pari di una licenza originale, consentendo la possibilità di scaricare gli aggiornamenti di sistema da Windows Update. I pirati hanno davvero pensato a tutto, sviluppando procedure automatizzate che permettono di applicare la patch di rearm per un lasso di tempo prestabilito (dall'utente in modalità avanzata o in modo del tutto automatico dal programma stesso).
Questo metodo evita il fatto di dover ricordare la data di scadenza della licenza di prova e di dover riavviare manualmente tutta la procedura. Un operazione pianificata che rende la versione del sistema operativo ( ma anche di Office ) praticamente eterna. E' stata prevista anche la modalità di ritorno alle impostazioni iniziali ( pre cura ) e quindi di utilizzare un seriale regolarmente acquistato ( alcune versioni di queesti programmi trasformano le versioni RTM in VL e viceversa ). Si tratta a tutti gli effetti di un metodo non invasivo, che quindi non lascia tracce.
TANTI I RISCHI E I PERICOLI
Quando si scaricano queste patch, nei forum viene espressamente consigliato di disattivare l'antivirus o di mettere delle eccezioni in modo tale che il file eseguibile del crack venga autorizzato a compiere determinate operazioni nella macchina host. I tool ,infatti, sono sviluppati per modificare il registro di sistema e alcuni file/impostazioni di Office 2013 e di Windows 8/8.1.
Per realizzare le patch, inoltre, vengono utilizzate alcune routine simili a quelle dei virus e quindi l'analisi euristica degli antivirus potrebbero interpretarli come tali e quindi dannosi. Il rischio però è che alcuni file presi in rete potrebbero davvero contenere dei virus e quindi infettare il sistema di chi prova ad usarli.
Chi vuole crackare i software installati sul proprio computer scarica questi tool da forum o siti riconducibili agli sviluppatori delle patch, sperando che questi non se ne approfittino per infettare i loro PC, il concetto in pratica è che andando alla fonte i rischi dovrebbero drasticamente ridursi.
Nei forum o nei newsgroup frquentati da chi crea le patch, si legge quasi sempre un avviso in cui loro stessi consigliano di acquistare una copia regolare dei programmi. Queste "cure" infatti vengono presentate come delle patch che permettono di utilizzare le copie di valutazione di Office 2013 e Windows 8/8.1 per un periodo di tempo che va oltre ai classici 45/180 giorni, in modo da consentire a chi le usa di valutare adeguatamente se acquistarli o no.
Naturalmente resta bene inteso questi avvisi o "disclaimer" non li mettono al riparo dalle loro responsabilità: creare queste patch è un'azione illegale, così come è illegale l'uso di qualsiasi programma atto ad eludere una protezione.
CRACKARE SOFTWARE E' VIETATO
Chiunque scarichi, utilizzi o duplichi software piratato rischia oggi una serie di sanzioni che sono differenti a seconda dei diversi casi. La normativa di riferimento è la legge sul diritto d'autore (legge n.633 del 1941) e in particolare l'art. 171-bis, il quale prevede che "chiunque abusivamente duplica, per trarne profitto, programmi per elaboratore o ai medesimi fini importa, distribuisce, vende, detiene a scopo commerciale o imprenditoriale o concede in locazione programmi contenuti in supporti non contrassegnati dalla società italiana degli autori ed editori (SIAE), è soggetto alla pena della reclusione da sei mesi a tre anni e della multa da euro 2.582 a euro 15.493. La stessa pena si applica se il fatto concerne qualsiasi mezzo inteso unicamente a consentire la rimozione arbitraria o l'elusione funzionale di dispositivi applicati a protezione di un programma per elaboratori. La pena non è inferiore nel minimo a due anni di reclusione e la multa a euro 15.493 se il fatto è di rilevante gravità".
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