Telefonare gratis senza la SIM

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Telefonare gratis senza la SIM

Mirco B
Pubblicato da Mirco B in Informazione · 16 Marzo 2014
Tags: simtelefoninosmartphone


SERVAL PROJECT


Circa un decennio fa sulla telefonia fissa c'è stata una rivoluzione attuata da Skype, applicazione che permetteva per la prima volta di superare gli operatori di telefonia collegando due PC tra loro attraverso Internet e di instaurare una comunicazione vocale tra loro.
In maniera analoga il team di Serval Project ( www.servalproject.org ) ha creato un'app Android (scaricabile da qui) che permette agli utenti della telefonia mobile di sganciarsi dalla stretta morsa (economica) degli operatori.

Chiamare col P2P

Il pricipio applicata da Skype sulla rete fissa si è evoluto all'interno del mondo open source. In particolare, dopo una fase di testing durata oltre 2 anni, è stata rilasciata una versione stabile, ma ancora in fase beta, di Serval che permette già di mettere in comunicazione due smartphone Android sui quali è installata l'applicazione, apatto che si trovino nel raggio di ricezione dell'antenna WI-FI.
I cellulari che integrano il software, però, creano di fatto una rete P2P in grado di coprire un'area molto vasta, anche grazie ad apparecchi appositamente posizionati.

Come funziona?

A differenza di Skype, quindi, Serval non necessita di Internet nè della rete cellulare per funzionare. Una volta avviata, l'applicazione trasforma lo smartphone Android in un router ricetrasmittente, contribuendo a formare così, insieme a tutti gli altri smarphone su cui ovviamente è installata l'applicazione, una rete di comunicazione denominata in gergo Mesh, cioè "maglia", decentralizzata ed in grado di coprire notevoli distanze, se il software è presente in un gran numero di apparecchi.

Utilizzo della rete GSM

Il team di sviluppo di Serval sta però lavorando su di un'altro fronte molto interessante: riuscire ad impiegare i ripetitori GSM per comunicare mediante l'applicazione.
I test attualmente in corso si sono dimostrati positivi. A breve, la funzione dovrebbe essere integrata all'interno della versione stabile dell'app.
Secondo il suo ideatore, Serval ristabilisce il vero potenziale della telefonia mobile, compromesso dagli interessi economici degli operatori: "
Negli anni 80 " spiega Gardner-Stephen responsabile del progetto Serval " gli ingegneri che lavoravano sui primi prototipi di telefonini avevano prefigurato delle reti mesh, semplici ed economiche, ma le compagnie telefoniche hanno impedito loro di proseguire in questa direzione, spinte dalla volontà di conservare il modello piramidale controllato al vertice, ereditato dalla telefonia fissa, tecnicamente arretrato ma commercialmente molto redditizio ".
Gardner aggiunge poi: " Ancora oggi se i cellulari non possono comunicare direttamente a livello locale, lo si deve ai blocchi imposti dagli operatori, che obbligano gli utenti a passare attraverso i loro trasmettitori e dunque dai loro sistemi di fatturazione ".
Secondo quanto riportato dal quotidiano francese Le Monde, la squadra di Gardner-Stephen ha anche ideato un sistema ancora più potente che utilizzerebbe dei telefoni configurati ad hoc per servire da trasmettitori per tutti gli altri, compresi quelli non dotati del software Serval.
L'app, a novenbre 2011, è stata insignita di un premio per il software più innovativo a Seul e avrebba già destato l'attenzione di diversi produttori cinesi.

La SIM non serve più

Se il Serval Project andasse in porto e gli operatori telefonici non riuscissero a sabotarlo, potrebbe presto essere attuata una piccola rivoluzione telefonica, che permetterebbe di comunicare senza SIM, come assicura lo stesso Paul Gardner-Stephen. Essendo il progetto open source, gli sviluppatori di tutto il mondo possono contribuire per migliorare ed incrementare le funzioni dell'app. Serval utilizza i trasmettitori Wi-Fi dei telefoni e gli hotspot già installati. La prossima versione si baserà sulle reti GSM, il che (almeno in Europa) potrebbe essere in conflitto con la normativa vigente.
Si tratta dunque di un Work in Progress, affascinante ma potenzialmente eversivo. Nei paesi in via di sviluppo, nelle aree marginali trascurate dai gestori telefonici perchè poco redditizie e nelle zone colpite da catastrofi naturali in cui si sono verificati black-out delle reti di telecomunicazioni il discorso invece è ben diverso, e il progetto Serval potrebbe avverare il sogno di un mondo dove le comunicazioni non hanno davvero più alcun limite.

Serval per Android: guida all'uso
Serval, sviluppata dal ricercatore australiano Paul Gardner-Stephen della Flinders University di Adelaide, insieme agli studenti dell'Istituto Nazionale di Scienze Applicate di Lione (INSA), è in grado di sfruttare le reti temporanee a maglia (Wireless Mesh Network), mettendo in comunicazione tra loro due smartphone che si trovino in un raggio di qualche centinaio di metri. Quando i dispositivi sono distanti entrano in gioco altri smartphone, con installata l'app, presenti nella stessa zona, che funzionano come una sorta diponte radio. Ogni dispositivo Serval capta automaticamente la comunicazione e la ritrasmette agli altri vicini, senza che l'utente debba fare nulla.
L'impiego del sistema è possibile effettuando un root dello smartphone, ovvero disattivando i blocchi imposti dagli operatori.







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